10 passi per smettere di urlare

Quanti di voi si sono stupiti per il tono della voce eccessivo scatenato da un eccesso di rabbia o una situazione sfuggita di mano?

Immagino che tutti abbiate assistito o siate stati protagonisti di dialoghi accesi e soprattutto della tendenza ad alterare il tono della voce per imporre un pensiero, una opinione o un punto di vista per voi molto importante.

Spesso si dimentica che a prescindere dal tono della voce ciò che conta è il messaggio. In esso, se ben formulato, è contenuto tutto ciò che è importante nel dialogo. Non sarà mai il tono di voce alterato a rafforzare il senso di quanto da voi detto, semmai una buona qualità del messaggio e il rispetto delle regole della comunicazione.

I dialoghi dove più frequentemente si avverte la presenza di toni della voce esacerbati sono perlopiù quelli che intercorrono nelle coppie o in famiglia. Genitori e figli, mariti e mogli, sorelle e fratelli sono i più vulnerabili all’emozione della rabbia, la sensazione di potersi permettere di urlare perchè ci si sente in un luogo di protezione ci porta a esporci più frequentemente a liti e quindi all’alterazione del tono della voce, soprattutto nei contesti più intimi.

«Se sei sconvolto, qualsiasi cosa dirai o farai è la cosa sbagliata da dire o fare e aggraverà la situazione. Non è ciò che si vuole direNon rappresenta la vostra vera intenzione ed è quindi inautenticoLa prova di questa non autenticità che poi ti penti delle parole e delle azioni e costruisci muri tra te e l’altro  Naomi Aldort

La chiave è il controllo di voi stessi in modo da avere meno probabilità di perdere

Ecco il vostro piano in dieci punti:

1. Ammettere con la persona son cui si ha più frequentemente uno scontro di non saper gestire la rabbia o farlo ammettere alla persona con cui ricontrate il problema cosi da concordare insieme un modo per segnalare quando ciò avviene. Un diario dove appunterete quando accade e cosa avete provato, una lavagna dove metterete una crocetta ogni volta che il tono della voce si è alterato. Molto utile da fare anche con i bambini.
E’ una missione difficile. Avete bisogno di un socio di responsabilità, e chi meglio di un tuo familiare o un caro amico?

2. Assicurarsi che non si sta lavorando in assenza di emozioni. Non si può agire se non si sente. Se si sta eseguendo un compito senza tenere conto delle emozioni, come è possibile regolarle? Sintonizzarsi con le proprie emozioni per cercare quelle che ci fanno sentire più solari.

3. Condividere le regole prima che le cose vadano fuori controllo, mentre è ancora possibile essere empatico e mantenere il vostro senso dell’umorismo.  Tu sei solo un essere umano, ed è naturale urlare una volta che ci si spinge oltre il bordo. E ‘vostra responsabilità stare lontano dal bordo!

4. Nel rapporto con l’altro spesso le liti scaturiscono dalla mancanza di condivisione e di rispetto dei limiti reciproci.  Il vostro compito è quello di impostare i limiti con empatia e gentilezza, e rimanere in contatto mentre ognuno esprime i propri turbamenti, così da generare un esempio virtuoso di rispetto e critica dei recirpoci limiti.

5. Stai urlando perché si vuole cambiare il comportamento seguendo una idea che secondo voi è giusta? Questo non è in realtà il modo migliore per cambiare il comportamento a lungo termine. Invece, provare empatia è comunque possibile e necessario. ci vuole il tempo di vedere le cose dal punto di vista dell’altro. Entrare in empatia con l’altro e aiutarlo a soddisfare qualsiasi bisogno che stava cercando di soddisfare in un modo migliore.
Se si indirizza la necessità o l’emozione dietro il comportamento, si modifica il comportamento. Senza alzare la voce.

6. Apprendere la regolazione emotiva. I bambini imparano la regolazione emotiva dalla nostra capacità di mantenere la calma di fronte ai loro turbamenti. Quando diciamo “Tu sei così arrabbiato! Dimmi a parole! Non colpire …” il nostro bambino, scopre che essere arrabbiato è ok, c’è anche una parola per esso, e voi come genitore lo aiuterete a capire come si sente.  Aiutare l’altro a controllare il suo impulso a colpire. Se, invece inveiamo contro, egli può tentare di reprimere la sua rabbia, ma funziona solo temporaneamente, così la sua rabbia esploderà incontrollata in un altro momento. Questo può aiutarci a comprendere quanto sia importante mantenere comunque un ambiente rassicurante mentre qualcuno sta urlando, evitando l’escalation di “urla su urla”.

7. Quando abbiamo un tono alterato nella nostra voce, l’altro si sente spaventato, e si muove in “lotta o fuga”, che significa che cominciano ad alzare la propria voce o si defilano evitandoci. Se, invece, è possibile rispondere con senso dell’umorismo e con un dialogo aperto e costruttivo si tende a rilassarsi e collaborare. 


8. Mantenere una respirazione regolare e controllata aiuta a tenere i pensieri legati al qui ed ora e a collegarsi ad emozioni rassicuranti che tendono a controllare la rabbia evitandone il suo imporsi alla razionalità del dialogo.

9. Quando ti trovi urlare o stai per perdere la calma, basta smettere. Anche se si è nel bel mezzo di una frase. Non appena si nota che la voce si alza, chiudi la bocca. Andare via. Respirare. Non stai perdendo la faccia. Stai lavorando su una  gestione della rabbia responsabile.

10. Insegna solo l’amore. Se sei arrabbiato, non cercare di insegnare una lezione. Invece, basta smettere. Respirare. Aspettare fino a quando sei calmo. Potrai intervenire in modo molto più efficace in un altro momento.

La gestione del conflitto nelle famiglie spesso passa proprio attraverso l’incapacità di gestire gli impulsi emotivi che partono dalla rabbia. Se questi suggerimenti dovessero sembrare difficile e inefficaci probabilmente è il caso di una consulenza psicologica, anche nel campo della salute e del benessere psichico vale sempre la regola che

“Prevenire è meglio che curare”!

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