Sul GENDER non ci sono pro e contro. Lettera aperta al collega Dott. Paolo Scapellato

Gentile collega,
l’esigenza di rivolgermi a lei quale interlocutore nasce dall’articolo di cui allego il link:
(http://www.zenit.org/it/articles/psicologi-contro-il-gender)

In questi ultimi mesi il tema dell’introduzione delle tematiche di genere nelle scuole ha dato esito ad un dibattito fuori luogo e privo di ogni consistenza tecnica e ideologica.

Infatti ciò che è accaduto in termini molto semplici e scevri da ogni manipolazione di parte è il seguente processo:

  •  Un gruppo di deputati di varia estrazione politica ha lavorato nell’ambito delle pari opportunità al tema delle        differenze di genere. Dai loro tavoli di concertazione è stato stilato un lavoro (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/845618/index.html?stampa=si&spart=si&toc=no)  che mira a introdurre nel sistema formativo italiano l’educazione all’affetività puntando al rispetto delle differenze e finalizzando l’attività formativa a scardinare stereotipi e pregiudizi che spesso sono la base di due comportamenti da controstare: la violenza sulle donne, la violenza omofobica.
  • un gruppo di religiosi, ortodossi, ha dato vita ad un movimento di protesta che strumentalizzando quanto affermato in quei documenti paventa la possibilità che a scuola si impartiranno lezioni su: masturbazione, pratiche della sessualità, attività mirate ad omologare un genere sessuale indifferenziato. Tutto ciò facendo riferimento ad un documento dell’OMS che prendendo in esame le tappe dello sviluppo psicosessuale di un bambino fa riferimento a teorie e modelli che se decontestualizzati perdono ogni senso e non producono alcun dato di fatto. Vengono divulgati documenti intimidatori che hanno come incipit “ATTENZIONE GENITORI” e il resto del testo è un mix di fede, politica e stralci di documenti presi qua e la per comprovare la minaccia globale di una cultura deviata e depravata. Si diffondono nell’ordine temporale: articoli di giornale falsi su presunti genitori arrestati per non aver fatto frequentare ai figli dei corsi sul gender (in un paese del nord, famiglia sconosciuta, articolo diffuso solo sul web da magazine di dubbia serietà), video illustrativi su come saranno tenuti questi corsi (prodotti da un sito molto di parte, senza nessuna fondatezza e riscontro nell’ambito del mondo della psicologia), documenti fittizi a firma di docenti che preventivamente, sull’onda di tali notizie, invitano a FARE ATTENZIONE!!! Nonchè messaggi virali e link allarmistici volti a diffondere ansia e preoccupazione nei genitori.
  • Dinanzi a tale strumentalizzazione gli psicologi, gli educatori, i sociologi e tantissimi altri professionisti hanno ribadito la correttezza dei principi enucleati dal documento politico che porta in sè le basi per una civiltà orientata al rispetto delle differenze, alla valorizzazione dei ruoli reciproci, all’educazione emotiva ed affettiva come parte della formazione complessa di uno studente.  Inoltre si è precisato in più modi che le linee guida dell’OMS sono un documento scientifico che va letto nella sua globalità per comprenderne il senso. Nessuno psicologo ha posto una teoria al di sopra di altre, nessuno ha esposto pensieri particolaristici sul tema e nessuno dei miei colleghi, me compresa, ha mai fatto interventi a scuola in tema di educazione alla sessualità mirando a stimolare nei ragazzi un “pensiero unico”. Ogni testo che parla di interventi a scuola di educazione alla sessualità ha in sè un chiaro messaggio: “Nei giovani va stimolato e costruito un sapere che parte da loro, dalle loro curiosità e mira a renderli consapevoli, ma (…) il significato del sesso non si può scrivere nei libri e non lo può decidere nessuno per nessun altro.” (Manuale di educazione sessuale, vol.2, Paolo Veglia, 2008, ed. Erickson). Si vuole orientare sul tema attraverso principi generali che puntano alla consapevolezza delle emozioni attraverso la conoscenza di ciò che può essere utile alla crescita personale.

Lei fa riferimento al pensiero unico ribadendo la necessità di valorizzare la diversità quale valore, tale affermazione è ampiamente condivisa da tutto il mondo della psicologia ed è parte del comunicato dell’ordine che ha semplicemente chiarito quanto espressamente già presente nella normativa e nelle linee guida dell’OMS.

La sua posizione può gentilmente spiegarmela alla luce di questi passaggi?

Io non comprendo l’esigenza di mostrare perplessità laddove l’emergenza è quella di rassicurare tutti che non solo non c’è in atto nessuna rivoluzione antropologica, ma anzi probabilmente per la prima volta si sta davvero lavorando in ottica preventiva su aree dove tutti gli interventi si mostrano parziali e spesso poco incisivi.

Se oggi si assiste al proliferare di azioni di violenza sulle donne e continue manifestazioni di insensata intolleranza all’omosessualità nonostante vi siano investimenti pubblici su azioni di contrasto ad entrambe le emergenze sociali che sto citando, probabilmente è utile riflettere su come passa l’informazione sul tema del genere all’interno del nostro sistema educativo.

Tale lavoro non vuole omologare i generi, ne diffondere una cultura dell’accettazione incondizionata, bensì la possiblità di dialogare sul tema vivendo in tale dialogo anche la possibilità critica che solo la conoscenza può garantire.

Sui dubbi che secondo lei avremmo noi psicologi rispetto al nesso tra le tematiche della violenza sulle donne e dell’omofobia e l’educazione alle differenze di genere a scuola IO NON HO DUBBI, dato che la lezione sull’importanza degli interventi di prevenzione primaria dei fenomeni psicopatologici è la prima di ogni percorso di Psicologia, pertanto non credo che ci voglia molto a comprendere che il valore di tale dialogo è alla base di un corretto sviluppo emotivo ed affettivo e quindi funge da fattore protettivo di comportamenti violenti di ogni genere. 

Ciò che poi attiene alla segretezza del lavoro svolto dai nostri deputati a me pare mera strumentalizzazione politica dato che tutto ciò di cui si occupano è lavoro di mesi, a volte anni che tutti sconosciamo e che poi esita in una proposta legislativa o altro, cosi funziona il sistema. Teorie complottistiche su fini non esplicitati possono essere frutto di una tendenza paranoide poco fruttuosa al dialogo sul tema oggetto della disquisizione.

ll disegno di legge a cui ci si riferisce il movimento che vuole contrastare una corretta informazione sul genere è pubblico, e gli stralci forse più peccaminosi (?!) recitano così:

Art. 1 (Introduzione dell’insegnamento dell’educazione di genere)

1. Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro delegato per le pari opportunità, d’intesa con le regioni e con le province autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, adotta i provvedimenti necessari a integrare l’offerta formativa dei curricoli scolastici di ogni ordine e grado con l’insegnamento a carattere interdisciplinare dell’educazione di genere finalizzato alla crescita educativa, culturale ed emotiva, per la realizzazione dei princìpi di eguaglianza, pari opportunità e piena cittadinanza nella realtà sociale contemporanea.
2. In attuazione di quanto disposto dal comma 1, i piani dell’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado adottano misure educative volte alla promozione di cambiamenti nei modelli comportamentali al fine di eliminare stereotipi, pregiudizi, costumi, tradizioni e altre pratiche socio-culturali fondati sulla differenziazione delle persone in base al sesso di appartenenza e sopprimere gli ostacoli che limitano di fatto la complementarità tra i sessi nella società.

Art. 2. (Linee guida dell’insegnamento dell’educazione di genere)

Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro delegato per le pari opportunità, d’intesa con le regioni e con le province autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, definisce linee guida dell’insegnamento dell’educazione di genere che forniscano indicazioni per includere nei programmi scolastici di ogni ordine e grado, tenuto conto del livello cognitivo degli alunni, i temi dell’uguaglianza, delle pari opportunità, della piena cittadinanza delle persone, delle differenze di genere, dei ruoli non stereotipati, della soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, della violenza contro le donne basata sul genere e del diritto all’integrità personale.

Il resto del testo è consultabile qui: (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/845618/index.html?stampa=si&spart=si&toc=no)

Fiduciosa di un suo cortese riscontro le chiedo inoltre se fosse possibile rendere pubblico l’elenco dei 18 colleghi che hanno condiviso con lei il documento a cui fa riferimento nell’articolo di cui sopra, al fine di poter aprire un dialogo che coinvolga l’ordine e che consenta una condivisione di una posizione comune che ritengo necessaria soprattutto nei confronti dei destinatari dei nostri comuni interventi.

Cordiali saluti

Dott.ssa Sibilla Giangreco

(sibillagiangreco@gmail.com)

Per approfondire alcuei interessanti riflessioni sul tema vi invito a leggere i seguenti contributi:

 https://www.facebook.com/607285592681142/photos/a.607774645965570.1073741828.607285592681142/889413041135061/?type=1&theater (intervento di Alberto Pellai)

– http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/10/educazione-sessuale-e-ideologia-gender-falsita-che-provocano-allarmismo/1948157/

– http://www.ordinepsicologilazio.it/blog/identita-in-evoluzione/chi-di-gender-ferisce/

– https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/06/19/non-ce-nessuna-teoria-del-gender-il-miur-si-esprime-sulla-campagna-omofoba/

– http://27esimaora.corriere.it/articolo/emozioni-e-rispetto-si-imparano-sui-banchi-dalla-culla-al-liceo/

– https://www.facebook.com/cisdelegazionesicilia/posts/391895340993767:0

http://www.stonewall.it/2015/02/disinformazione-di-massa-sulla-fasulla-teoria-gender-appello-di-stonewall-e-arcigay/

– https://elfobruno.wordpress.com/2015/08/09/omofobia-italiana-riassunto-delle-puntate-precedenti/

– http://www.laurapuppato.it/primo-piano/gender-facciamo-chiarezza/

– http://www.ilfattoquotidiano.it/…/scuola…/1798680/

– http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=29207